Durante il Luxury Summit, svoltosi tra il 24 e il 25 maggio a Milano, si è parlato di moda e lusso, sia italiano che internazionale, e sono stati approfonditi i temi delle sfide che questo settore dovrà affrontare nel prossimo futuro, di come si dovranno porre le aziende nei confronti dei mercati esteri, di come dovranno integrare i canali di vendita e, tra le altre cose, si è approfondito il tema dell'importanza dei capitali esterni e quindi della crescita tramite acquisizioni.
In Italia, soprattutto nel mercato del lusso, le esportazioni giocano un ruolo fondamentale e trascinano il settore garantendo una bilancia commerciale fortemente positiva.
Sono i mercati europei a trascinare il settore del fashion made in Italy, con la Germania in testa e la Russia in crescita anche grazie alle strategie di riduzione dei propri margini dei brand .
I driver di crescita e successo di queste aziende sono certamente legati alla personalizzazione e, pertanto, all'analisi dei dati di profilazione dei consumatori; ma un altro fondamentale strumento per la crescita è quello delle acquisizioni e fusioni, più legato alla forza del marchio e alla presenza di un management capace, che "non sempre corrisponde all'imprenditore".
I "closing" che si sono verificati negli ultimi 8 anni sono circa 250, di cui più della metà nel solo ultimo triennio. I multipli utilizzati nelle transazioni sono stati più alti della media.
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